
Il problema della sicurezza dei neonati, soprattutto nel corso del sonno, è molto presente nella società. I ripetuti casi di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), la sindrome della morte in culla, che miete ogni anno circa 300 bambini in Italia, con un decesso ogni 2mila nati, hanno allertato ormai da tempo l’opinione pubblica costringendola ad interrogarsi su una tematica che coinvolge molto spesso anche i prodotti per l’infanzia. Tanto da spingere più di un osservatore a denunciare il ruolo nefasto della pubblicità, con immagini campeggianti su riviste e siti online in cui sono ritratti piccoli in posizioni che non dovrebbero mai essere assunte, proprio per limitare i rischi.
In questa battaglia, anche i produttori sono chiamati a fare la loro parte, soprattutto quelli di culle per neonato, che devono del resto ottemperare alle normative vigenti in tema di sicurezza, approntando soluzioni in grado di assicurare questo aspetto e contribuire quindi a tranquillizzare i genitori. In tal senso ricordiamo che per farsi una idea esaustiva delle proposte presenti sul mercato, la cosa migliore è proprio rivolgersi ai siti online che trattano il tema con l’intento di fornire il massimo di informazione, come questo, ove la tematica è affrontata con il chiaro intento di aiutare i consumatori a scegliere il meglio per i loro figli.
L’allarme pubblicità
Tornando al discorso della pubblicità, si tratta di un allarme lanciato da uno studio presentato nel 2015 al meeting annuale dell’American Academy of Pediatrics (AAP), tenuto a San Diego. In quell’occasione, infatti, i ricercatori hanno reso noti i risultati di un esame approfondito sui tre siti web di fotografia più popolari e su 26 riviste rivolte ai neo-genitori che collezionavano una tiratura superiore alle 900mila copie. Basti pensare che su 579 foto d’archivio, addirittura un terzo mostrava i piccoli posizionati a pancia in giù. Va del resto ricordato come sino a non molto tempo fa la posizione prona o fetale era una consuetudine comunemente praticata e accettata, per la ragione che i bambini assumendola dormono più a lungo e più profondamente. Già dal 1992, però, la stessa AAP raccomanda di posizionarli sulla schiena, evitando così il rischio di soffocamento derivante dalla possibilità di rigurgito che potrebbe essere indotto dalla sovrapposizione di esofago e trachea.
Attenzione anche al bed-sharing
Anche il bed-sharing, ovvero l’abitudine di addormentarsi con il piccolo nel lettone di mamma e papà è assolutamente sconsigliato, proprio per l’evidente rischio di soffocamento che può derivarne. Per chi vuole comunque avere vicino il bimbo, anche per motivi di comodità, va ricordato che sono presenti in commercio culle che possono essere agganciate al lettone, pur evitando il contatto tra la mamma e il neonato in quanto rimangono praticamente autonome.